martedì 2 giugno 2015

Elezioni maggio 2015

Questo non vuol essere un post serio per cui non farò il pignolo e scriverò solo ciò che mi viene in mente. Alcune semplici considerazioni sullo stato della politica italiana.
Sette regioni e più di settecento comuni sono andati al voto in questo fine settimana appena passato, ecco il panorama lungo il quale mi muoverò.

1. Siamo in Italia ma come al solito vi sono dei distinguo anche sulla modalità di voto. In Sicilia per esempio si prosegue a votare in due giorni. Quanto ciò possa costare alle casse dello Stato evidentemente non interessa a nessuno, o forse, nessuno puà far niente per cambiare le cose;
2. Ancora una volta, a poca distanza dal voto, sembra che tutti abbiano vinto. Il M5S ha guaddagnato voti nel territorio (ma neppure una regione!), Il PD ha vinto in 5 regioni su sette (ma ha perso la Liguria per colpa sua?). Forza Italia non è (ancora) scomparsa... ma quanto potrà durare? La lega ha conquistato il Veneto (ed ha fatto proseliti un po dappertutto, sarà merito delle ruspe?);
3. Ma i piccoli partiti che fine hanno fatto? Ecco, finalmente un po di partitini sono quasi scomparsi (ed è mia opinione che sia meglio così!);
4. Ora cosa succederà? Dopo le elezioni, finalmente, il Governo potrà riprendere a riempirci di tasse, accise sulla benzina, aumentare l'IVA, farci impazzire con le nuove sigle. Dopo TARI, TASI,TARSU; ICI, cosa si inventeranno quest'anno? Niente di buono come al solito.
5. L'Italia, ci dicono, è in ripresa. Sarà vero? Chi può dirlo. Se guardiamo i dati sulla disoccupazione direi di no. Se poi guardiamo i dati sui prezzi al consumo, mi sembra che siano sempre fermi. Allora guardiamo con attenzione i dati sulle etichette dei capi di abbigliamento: made in China, Made in Vietnam, Made in Cambodia... Mah!
6. Però, i tassi dei mutui sono belli bassi, certo che se uno avesse un lavoro fisso, sarebbe un buon momento per comprare casa. Ma non per vendere...
E allora, che dobbiamo fare? Dobbiamo credere a quello che ci dicono i nostri rappresentanti?

Allora non ci resta che pregare...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

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